martedì 10 maggio 2011

La libertà e la normalità.

L'argomento è sempre lo stesso, la normalità, tante persone che sono convinte di essere libere e normali.
Mi viene in mente una scena di quel bellissimo film che è "Easy rider", quando Jack Nicholson parla della libertà, ne cito un frammento sottoforma di dialogo:
G: "Gia ... si è vero la libertà è tutto d’accordo, ma…. parlare di libertà ed essere liberi sono due cose diverse…
Voglio dire che è difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al mercato…
E bada a non dire mai a nessuno che non è libero perché allora quello si darà un gran da fare a uccidere e massacrare per dimostrarti che lo è.
Ah Certo ti parlano e ti parlano e ti riparlano di questa famosa libertà individuale, ma quando vedono un individuo veramente libero allora hanno paura".
B :"Eh!  La paura però non li fa scappare!".
G: "NO, ma li rende pericolosi …"
Ora qui parliamo addirittura di paura della libertà, ma cosa significa avere paura della libertà?
Cosa ci volevano trasmettere i registi di quel film quando dicevano queste frasi?
Semplicemente se ci fermiamo un secondo a pensare, noi non sapremmo descrivere in poche parole la libertà, inquanto essa è relativa.
Ognuno secondo me ha il proprio concetto di libertà e ognuno usa il proprio concetto di libertà per plasmare la propria esistenza o viceversa, ad esempio, un operaio è libero di avere una casa, libero di avere una famiglia, è libero di comprare tutto ciò che è appropriato al proprio salario, libero di fare il mestiere per cui è piu portato.
Poi abbiamo il capo dell'operaio, che è libero di fare le stesse cose dell'operaio, solo che in più ha la libertà di gestire nel migliore dei modi la vita lavorativa dell'operaio.
Poi abbiamo l'industriale, che ha sempre la stessa libertà degli altri due solo che deve gestire l'azienda, dare ordini a quelli piu bassi in grado di lui perchè l'azienda funzioni al meglio.
E giu fino ad arrivare al vertice della piramide...
In pratica è come se tutto fosse tenuto insieme da un equilibrio, una catena in cui ogni anello deve essere al proprio posto affinchè tutto funzioni per il meglio, affinchè tutto sia stabile e affinchè tutto sia produttivo.
Analizzando questi aspetti, abbiamo visto che ognuno è libero di fare le proprie scelte, in riguardo a cose importanti della vita, però, ognuno deve avere il proprio posto, ognuno deve dare il proprio contributo, affinchè tutto sia ok...
Purtroppo e per fortuna però, dal momento in cui ognuno "deve", che sia per il bene comune o per il proprio bene, esso non è piu libero.
Il dovere se inteso come dovere complementare, annulla il concetto di libertà nel senso piu puro e non perchè ognuno non puo essere libero di pensare o altro, ma bensi perchè è il meccanismo stesso che lo annulla., inquanto ognuno deve lavorare per l'altro che comunque sarà (oltre che piu ricco) piu liberò rispetto al proprio subordinato, fino ad arrivare al vertice della piramide.
Un gruppo di persone che comunque per natura sono e saranno sempre piu libere delle altre.
Ed è proprio in questo meccanismo che nasce il senso della normalità, poichè, essere normali vuol dire semplicemente far parte di questo meccanismo.
E state attenti perchè non sono cose semplici:
Io non posso andare da un'operaio padre di famiglia a dirgli tu non sei libero, poiche esso, con tutte le ragioni, mi sputerebbe in faccia, perchè è proprio questo meccanismo che gli permette di poter sfamare se stesso e i suoi figli.
Abbiamo avuto tempi nella storia dell'umanità, in cui il piu ricco viveva alle spalle del piu povero, limitandone la libertà di libero arbitrio e il piu delle volte tenendolo in schiavitù facendolo vivere nella miseria.
La parte piu complessa e cinica di questo meccanismo ci fa capire che se io tengo qualcuno in schiavitù, sono pochi i vantaggi che esso puo recarmi.
Se al contrario, io gli do libertà di libero arbitrio, esso riuscirà a farmi guadagnare 100 volte di più, inquanto esso non sarà piu schiavo mio direttamente, bensì di tutto cio che liberamente si è scelto.
Il film parla della paura, magari tutte le persone a cui faccio un discorso così non andranno a massacrare o altro, ma sicuramente ti faranno notare che non sono loro ad essere fuori luogo, bensì io, io sono fuori dalla norma, io non sono normale.
Tutto ciò che ho detto, è la spiegazione piu razionale che mi viene in mente per questi concetti, è un grosso cane che si morde la coda, perchè tutti stanno bene e tutti sono "liberi"e felici a proprio modo.
Nel caso in cui andiamo da un'abitante del terzo mondo (argomento del quale i giornali non amano parlare, chissà come mai) a chiedergli se sia daccordo che i nostri illustri benefattori, dispensatori di libertà, vivano pure alle loro spalle, argomento che un giorno approfondirò, non saprei prevedere la sua risposta, resta solo da sperare che tutto resti sempre nella staticità dettata dalla natura di questo meccanismo, altrimenti non sarà il vertice della piramide a soffrirne...saremo solo noi.
Detto questo, non mi viene che da domandarmi:
Noi siamo "liberi", o "liberi di..."?

1 commento:

  1. a me, così su due piedi, non verrebbe da smentire niente...

    aggiungo, che per me (e sottolineo per me), ci sono vari livelli di libertà...o meglio tipologie di libertà...
    ... ma pensando mi viene da dire, più un organismo è "evoluto" più non può essere libero, in quanto i suoi limiti di libertà aumentano tendendo all'infinito...

    pensiamo ai nostri parenti stretti alle scimmie, per esempio, c'è una specie africana.. che non è patriarcale ma matriarcale, ma a spassarsela sono solo la nobiltà, la regina, con le relative parenti...... le non nobili??? picchiate, mal trattate, povere si devono cacciare il pranzo da sole.. e se alla regina le viene voglia, ti prende anche la prole e se la tiene o se l'ammazza.....


    tutto questo è squallido, macabro... ma perchè a giudicare sono io, che ho una morale, un senso civico e anni di cultura ed evoluzione alle spalle... perchè io ho i sentimenti umani...


    nessuna scimmia, farà mai una rivolta, un colpo di stato... un attentato... e fintanto restano lontane dall'uomo non provano nemmeno il medesimo sentimento umano.... (a parte alcuni casi)


    non hanno il senso di ingiustizia e oppressione...questi sono termini nostri...

    io sono convinto che loro si sentano liberi...


    il problema nasce con l'uomo... la mente umana non la rinchiudi in un recinto, le parole e i pensieri viaggiano, i sentimenti... quindi...

    sarò libero solo quando sarò morto, perchè la mia capacità di usare la mente cesserà...



    come sai pure io, sono piuttosto anormale!!!! ;)

    RispondiElimina